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Alla ricerca dell’attaccante smarrito

Immagine del redattore: Niccolò CapitaniNiccolò Capitani

Se cercate su Wikipedia la parola “attaccante” troverete la seguente risposta: “È definito attaccante il calciatore con l'obiettivo primario di realizzare gol per la propria squadra nella porta avversaria.”


Ecco penserete che questa, potrebbe essere, anzi lo è a tutti gli effetti, una frase banale per chi segue il calcio e non solo. Così banale che a volte forse può essere trascurata, ma se ci pensate bene e vi soffermate a riflettere, risulterà essere tutt’altro che banale e scontata, soprattutto per quelle squadre che cercano e hanno bisogno di un attaccante vero.


Nelle ultime stagioni la Fiorentina ha sofferto maledettamente tanto, anzi troppo, la mancanza di un attaccante. Da Jovic a Cabral, da Nzola a Belotti, il ruolo del bomber, del finalizzatore è stata senza dubbio l’assenza più pesante. Un’assenza pesante, vista soprattutto nei momenti decisivi, percepita soprattutto in certe partite importanti, in certe finali, lì dove avere un attaccante che segna, che finalizza, può assolutamente fare la differenza. A volte basta un occasione, una palla giusta servita al momento giusto, la freddezza, il senso del gol, dettagli che diventano decisivi, come decisivi si sono rivelati ad Atene, qualche settimana fa.


Perché l’attaccante che deve segnare, è lui il giocatore fondamentale per qualsiasi squadra, da quella che vuole salvarsi a quella che vuole lottare per qualcosa di importante, fino ad arrivare alla squadra che vuole vincere e portare a casa un trofeo.


E pensare che da Firenze di attaccanti importanti ne sono passati tanti, da Bati a Toni, da Riganó a Mutu e Pazzini, fino ad arrivare in ordine di tempo, all’ultimo attaccante vero passato in maglia viola, Dusan Vlahovic. Sembra passata un’eternità ed invece da quel giorno del passaggio del serbo alla Juventus, ci sono stati nomi, idee, fantasie, purtroppo troppo spesso rimaste tali. Dopo due anni di attaccanti poco prolifici, attaccanti che hanno totalmente fallito, deluso, la società adesso non può più sbagliare.


Perché Firenze merita di tornare a sognare con un attaccante da doppia cifra, un attaccante vero, un attaccante che possa far scaldare nuovamente i cuori viola. Perché la storia “alla ricerca dell’attaccante smarrito” possa essere finalmente riscritta, proprio come un po’ di tempo fa, quando quel ragazzo argentino, con una mitraglia ed una corsa alla bandierina, scrisse un capitolo meraviglioso di una bellissima storia in maglia viola.


(Foto X, profilo @acffiorentina)


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