Ai canali ufficiali UEFA è stato intervistato Andrea Belotti.
L'attaccante della Fiorentina ha parlato della finale di Conference che attende i viola, su cosa significherebbe per il popolo viola e per la città di Firenze e del percorso della squadra fino a questa tanto voluta finale.
Riportiamo qui le sue parole:
Sul percorso in Conference:
Sono arrivato a Firenze prima degli ottavi di finale e fino a quel momento avevano giocato molto bene. Il fatto che molti dei miei compagni di squadra abbiano vissuto un'esperienza simile l'anno scorso li ha aiutati a gestire meglio certe situazioni e abbiamo raggiunto meritatamente la finale".
Il gol in semifinale:
"È stato un gran gol, ma credo che tutti i gol siano speciali, anche quelli più semplici. Segnare in una semifinale europea, in una partita molto importante, è qualcosa di cui sono orgoglioso. La mia esultanza è stata un'esplosione di emozioni, un modo per dimostrare quanto fosse importante quel gol in quel momento chiave".
Sulla finale di mercoledì:
"Una finale è sempre difficile. L'Olympiacos è un'ottima squadra con giocatori forti.
Hanno eliminato un club importante come l'Aston Villa, protagonista di una stagione straordinaria in Premier League. Sarà difficile, è una partita secca. Non bisogna avere paura di perdere, perché quando si ha paura si commettono sempre degli errori. Parlerò sicuramente con i miei compagni di squadra, perché aver giocato una finale l'anno scorso può aiutare nella gestione della partita".
Cosa vorrebbe dire una vittoria per la città?
"Firenze vive e respira calcio. Vincere renderebbe la città felice, le permetterebbe di festeggiare. Anche se non c'ero, posso immaginare cosa abbiano passato l'anno scorso quando hanno perso. Questa volta abbiamo bisogno di un risultato diverso, per far risollevare la città. Questa finale è importante anche per qualcuno che purtroppo non è più con noi. Una persona che ha vissuto la Fiorentina con il cuore e con l'anima, che ha fatto tutto per la Fiorentina e che vivrà per sempre nei nostri cuori. Parlo di Joe Barone".
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