Forse già prima dell'inizio della partita c'era la sensazione di poterla, al massimo, pareggiare e alla fine la Fiorentina è uscita dal Dall'Ara proprio con quella consapevolezza. Una squadra fragile, messa male in campo e con poche idee: ecco il breve riassunto della prestazione dei ragazzi di Vincenzo Italiano contro il Bologna. Sia chiaro, stavolta è giusto dare le colpe anche al mister, perché Thiago Motta ha dato una vera e propria lezione di calcio.
Parliamo dell'approccio alla partita, perché anche questo è un tema su cui tutti dovranno necessariamente riflettere. Togliendo le due incursioni di Ikonè e un inserimento per vie centrali di Bonaventura, il Bologna ha avuto il controllo della gara per tutti i primi 45 minuti (e non solo). Sì, perché Biraghi sbaglia, ma i rossoblù hanno anche altre occasioni per segnare e se già nel primo tempo il risultato fosse stato sul 2-0 non ci sarebbe stato niente di cui sorprendersi.
Nel secondo tempo forse va un po' meglio, ma neanche troppo ad essere sinceri. Vero, il Bologna si abbassa di più, ma in ripartenza crea pericoli e specialmente a centrocampo si vede una netta superiorità in velocità e sul piano tecnico. Tiri in porta da parte della squadra viola? Pochi, quasi zero. Il primo che mi viene in mente è quello di Biraghi su punizione, poi c'è un errore di Nzola che mette fuori e tanta confusione davanti all'area di rigore. La squadra di Thiago Motta non ha corso particolari rischi e nel finale l'ha chiusa con un contropiede da manuale. Non c'è mai stata la sensazione di poterla ribaltare e forse è questo ciò che preoccupa di più.
Servono risposte, da Italiano e giocatori, ma anche dalla dirigenza. Lo scorso anno i viola si presentarono a Verona contro una squadra in forma e un pirotecnico 0-3 contribuì a far ripartire la squadra per un finale di stagione avvincente. Che Empoli possa rappresentare una situazione simile? Difficile a dirsi, soprattutto vedendo gli ultimi risultati, ma la speranza è quella.
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