Da qualche tempo ormai, si parla di Edoardo Bove per il centrocampo della Fiorentina. Centrocampo che, solo pochi giorni fa, ha salutato Arthur, Duncan, Castrovilli, Lopez e Bonaventura. Un reparto, dunque, da rifondare da cima a fondo, con un possibile innesto come quello del romano che diminuirebbe pure l'età media della già comunque giovane rosa palladiniana.
I numeri ci dicono solo bene del giovane romanista
Nonostante la giovane età (giovane in realtà per gli standard italiani), Bove ha già disputato più di 60 partite in Serie A e almeno una ventina in Europa League. La mezzala del 2002 gioca stabilmente con le Nazionali giovanili e ha fatto la trafila fino all'Under 21, passando anche dalla categoria dei '23. Per Mourinho, e poi De Rossi, è stato praticamente imprescindibile, nonostante non spicchi di doti tecniche e fisiche particolarmente evidenti.
Ma non esiste solo l'orto italiano
Una discreta tecnica, un fisico quasi importante, una corsa audace, ma... il ruolo? Mezzala, interno, tuttofare del centrocampo, se ne potrebbe parlare così. Nella Fiorentina giocherebbe assieme a Mandragora e già da questa frase si capisce che non ci sarebbe poi chissà quale miglioramento. Ma non perché sia scarso. Anzi. Giusto perché a questa squadra serve altro. Più consistenza, o d'altro canto, più tecnica. Mooolta di più (salvo qualche gran gol segnato dal romanista). E poi, come per il discorso di Kean, basta guardare solo all'orto italiano. Ci sono interpreti meravigliosi tutti da scoprire in giro per l'Europa, per non parlare del Sudamerica e dell'Africa. E invece no, a quanto pare, solo italiani. Costosissimi nostrani, strapagati alle concorrenti. Che Bove, però!
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