Ieri si giocava tanto della stagione della Fiorentina e sia la squadra che il pubblico hanno risposto presente. Un appuntamento troppo importante, con la Conference League che ora più che mai è l'obiettivo principale di Biraghi e compagni. Il Brugge è un avversario ostico, al netto della superiorità viola evidenziata ieri, e al ritorno ci sarà certamente da soffrire. Il gol di scarto è un vantaggio minimo anche nei fatti considerando che i belgi sono rimasti in 10 per oltre 30 minuti, ma probabilmente potrebbe servire per tenere la soglia dell'attenzione alta.
E poi c'è Sottil, protagonista indiscusso con un eurogol e una prestazione convincente. Ci aspettavamo tutti tanto dopo la partita contro il Sassuolo e lui ha risposto presente. Peccato, veramente peccato per l'infortunio che lo terrà fuori fino a giugno almeno e lo costringe ad alzare bandiera bianca per questa stagione. Da qui però deve partire la svolta della sua carriera. E lo stesso possiamo dire per Nzola, reduce da settimane difficili, ma autore di uno dei gol più pesanti della sua storia in viola (e non solo). L'angolano non viene da un periodo facile e in generale è sempre stato al centro di varie critiche. Questa rete può cambiare tante cose.
Sulla fase difensiva stendiamo un velo pietoso. Ma non per colpa di Italiano, che al netto dei suoi limiti e delle sue responsabilità è stato certe volte attaccato a sproposito senza senso, bensì per gli interpreti. Ranieri e Quarta insieme mettono in luce un enorme problema di fisicità, perché il gol di Thiago di ieri sera nasce anche da questo, oltre ad un pessimo lavoro sulle preventive. Milenkovic non è nel suo miglior momento, ma con l'idea di preservarlo domenica contro l'Hellas penserei di schierarlo mercoledì prossimo in Belgio. Deve essere la sua partita, quella del riscatto.
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