Troppa Fiorentina per questo LASK, nonostante le tante seconde linee in campo, che evidenziano come questa competizione possa nascondere delle insidie da un lato, ma anche scampagnate come quella di ieri. Il merito va senza ombra di dubbio a Palladino e alla sua squadra, capace di non lasciare il minimo spazio agli austriaci, ma con buona pace di tutti credo sia normale constatare come gli ospiti non fossero di certo una squadra imbattibile.
E infatti così è stato: 7-0 per i Viola senza neanche la minima possibilità per gli avversari di mettersi in gioco (salvo il pasticcio di Kayode e la conseguente traversa su parata di Martinelli). Bene Kean, nonostante non sia arrivato il gol così come Sottil, che ad oggi, anche a causa di ciò che è successo a Bove, merita senza se e senza ma di giocare titolare lì a sinistra. Ottimi segnali anche da Gudmundsson, subentrato, e da Richardson, che ha trovato anche la sua prima rete con questa maglia.
Insomma, in linea generale è difficile trovare qualcuno che ieri non abbia fatto bene, compresa la linea difensiva che non ha dovuto correre particolari rischi. Spicca senz'altro la prestazione di Fabiano Parisi, nonostante le voci di questi giorni, capace di non far rimpiangere Gosens. Tante incursioni sulla sinistra, buone chiusure difensive e attenzione per tutti e 90 i minuti. Stavolta non possiamo dirgli nulla.
Adesso la classifica dice 12 punti, terzo posto, e top 8 quasi certa. Nell'ultima sfida ci sarà il Vitoria Guimaraes, che si trova proprio davanti ai Viola, al secondo posto e che ad oggi, in questo cammino europeo, è sicuramente la squadra più ostica che ha incontrato Palladino. Match che arriva in mezzo a Bologna e Udinese e che vedrà l'ex Monza prendere delle scelte magari anche forti, come quella di lanciare ancora titolare Kean (che in Conference è quasi sempre stato risparmiato, eccetto ieri).
La testa in ogni caso va senza troppi giri di parole a domenica. Bologna è un'altra tappa importante di questo cammino e il gruppo lo sa, al di là di tutto quello che accade fuori dal campo.
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