Giovedì la Fiorentina ha raggiunto per il secondo anno consecutivo la finale di Conference League, un risultato straordinario per i ragazzi di Italiano che avranno dunque un’altra volta la possibilità di alzare un trofeo.
Ma come è andata la gara di ritorno con il Club Brugge? Vediamolo insieme con l’analisi tattica di Alessandro Guglielmo.
Fin dai primi istanti della partita, è evidente come Italiano abbia cercato di apportare lievi modifiche al proprio schema difensivo. Infatti, la Fiorentina non ha sempre optato per una marcatura uomo a uomo su tutto il campo, ma ha invece adottato l'approccio di lasciare un giocatore a turno in fase di copertura, mirando a garantire maggiore solidità nella propria area di campo. Tuttavia, questa tattica non ha sortito gli effetti desiderati, poiché gli avversari sono riusciti frequentemente a superare la pressione viola mediante una costruzione di gioco fondata su rapidi scambi di palla e passaggi corti.
Molto più efficace è stata la solita pressione ultra-aggressiva alla quale ci ha abituati la squadra di Italiano, nel contesto dei duelli 1 contro 1 su tutto il campo, il Brugge ha scelto una strategia diretta, puntando a sfidare gli avversari nella metà campo avversaria. Nonostante un paio di piccoli errori da parte di Milenkovic, i giocatori della Fiorentina sono emersi costantemente vincenti da questi confronti, impedendo agli avversari di eseguire azioni pulite e incisive.
La Fiorentina ha limitato drasticamente le occasioni di tiro per i padroni di casa, concedendo loro solamente 4 tentativi nell'intera partita, nonostante avesse a disposizione due risultati su tre per accedere al turno successivo. Tuttavia, il gol subito è giunto da una situazione di transizione difensiva: Martinez Quarta ha perso la marcatura nell'area di rigore dopo un errore nel rilancio di Terracciano, seguito dal recupero di De Cuyper.
Per quanto riguarda la fase di possesso, Italiano ha pianificato la partita cercando di sfruttare le transizioni offensive e la ricerca del lato debole in modo molto diretto, senza dare tempo agli avversari di riorganizzarsi.
Qui possiamo vedere una situazione di costruzione in cui Quarta ha la funzione da terzo uomo, ricevendo palla e trasmettendola a Milenkovic che poi andrà subito a ricercare il lato debole.
Stessa situazione la possiamo notare anche qui, dove in una situazione di rimessa laterale, Nico riceve palla e senza pensare cerca subito Kouamè sul lato opposto.
Per il resto, la squadra guidata da Italiano ha rimarcato i suoi principi tattici, che includono la costruzione con 2+4 (o 3+4 coinvolgendo il portiere) utilizzando il falso centrale, lo sviluppo del gioco sulle catene laterali, l'occupazione dei 5 canali offensivi e una finalizzazione principalmente attraverso cross.
Concludendo, possiamo affermare che la squadra di Italiano ha dimostrato grande carattere, rimanendo in partita e non scoraggiandosi dopo il gol subito e 3 pali colpiti.
Ad aspettarli ad Atene troverà l'Olympiacos, squadra che ha sorprendentemente eliminato l'Aston Villa e che sarà molto difficile da affrontare, guidata da un'altro allenatore alla seconda finale europea consecutiva, cioè Mendilibar, riuscirà la Fiorentina a portare a casa il trofeo?
Comments