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Gudmundsson: "Commisso ha passione e vuole vincere. Processo? Sono rimasto positivo"

Immagine del redattore: Giulio VitaliGiulio Vitali


Albert Gudmundsson si è messo alle spalle un periodo difficile dal punto di vista umano per il processo che l'ha visto coinvolto per accuse su molestie sessuali. Il calciatore islandese è stato quindi assolto e si è tolto un pensiero per il prosieguo della stagione. Proprio l'ex Genoa è stato intervistato dal collega de La Repubblica Matteo Dovellini, partendo proprio dai momenti difficili che ha passato: "Come ho già detto, è stato un anno duro da affrontare sul piano mentale ma penso che la pressione, l’ansia e la negatività siano cose che ognuno di noi attraversa nel corso della vita. L’importante è imparare dalle esperienze e credere nei propri valori. Io ho 27 anni e ne ho passate tante: ovviamente è stato difficile ma è importante rimanere positivi. Ho anche letto molti libri sulla mentalità di crescita e consiglio a tutti di farlo".


Sull'importanza degli amici e della famiglia: "Conosco il mio valore e i miei principi, non ho nulla di cui preoccuparmi. Ho imparato che la mia famiglia e i miei amici sono tutto per me, sarò loro per sempre grato. Sono sempre stato calmo. Non mi interessa nient’altro perché sono molto felice della mia vita. Ho una bella famiglia, ho due bellissimi bambini, ho genitori molto attenti e amorevoli, ho amici fantastici. Da mia madre ho preso la forza mentale, l’essere sempre concentrati, ma anche la gentilezza, la dolcezza. È un esempio, una fonte d’ispirazione. Come mio padre, commentatore sportivo in tv. Magari seguirò le sue orme finita la carriera, chissà".


Gudmundsson ha parlato anche della figura dello psicologo: "Ne ho avuto bisogno nel 2017, quando avevo 20 anni e non giocavo col Psv. Non avevo un buon feeling con l’allenatore e non ero felice di questo. Un mental coach mi ha aiutato a gestire le emozioni con esercizi per attivare un mood positivo e mi ha dato consigli su libri di auto-aiuto che leggo ancora oggi. Al momento non ho uno psicologo, sono mentalmente molto forte. Sento che non c’è molto di negativo nella vita che possa entrare facilmente nella mia testa e non prendo le critiche sul personale. Conosco il mio valore, so cosa rappresento e so di avere una famiglia e degli amici che mi sostengono molto».


Sulla passione per il basket e il feeling con l'Italia: "Sì, ero molto bravo ma non proprio il più alto. Quando torno in Islanda, gioco coi miei amici due contro due in strada. Solo in estate: gli inverni sono molto freddi, molto lunghi e l’oscurità ti avvolge per sei mesi tutto il giorno. A Firenze sto bene, e il mare è solo a un’ora di distanza. Abbiamo un centro sportivo eccellente come il Viola Park e un presidente energico come Commisso che ha passione e vuole vincere. Amo il vostro stile di vita e anche la carbonara, ma solo due volte al mese".



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