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Immagine del redattoreFederico Castiglioni

I tre punti del lunedì #18

Tre punti ritardatari e versione smart, causa molteplici stati di alterazione fisica ma anche perché se vinci 5-1 contro il Frosinone alla fine è tutto ridondante, un "bravi tutti" basterebbe e il calendario non concede troppi tempi di gloria e soddisfazione. Comunque che fastidio il calcio spezzatino.


1. Bravi tutti


Qualcosa per cui ci sarebbe da preoccuparsi si è visto anche ieri (forse su tutte alcune terrificanti amnesie di Quarta in difesa), ma come detto la vittoria e l'ampiezza del risultato fanno più che altro rinfrancare lo spirito dopo un mese e mezzo di tremende sofferenze. Bene la vittoria scacciacrisi, bene il punteggio tennistico che vale un'iniezione di fiducia in vista della gara contro il Bologna, bene finalmente Ikoné, bene Belotti alla prima da titolare. Ieri la Fiorentina ha risposto presente all'appello, mercoledì contro la squadra di Motta deve mettere un bel voto sul libretto all'esame della corsa Champions. Siamo lì, ma il margine d'errore purtroppo ce lo siamo già bruciato.


2. L'equivoco centravanti


Al netto delle difficoltà difensive del Frosinone, l'interpretazione del ruolo data dal gallo Belotti è l'ossigeno che da tempo immemore mancava al reparto avanzato della Fiorentina. Senza scadere in giudizi prematuri pro o contro (in fondo, dubbi e riserve sull'ex Roma e Torino vertono principalmente sulla sua tenuta a medio termine, viste le difficoltà degli ultimi due anni e mezzo), un centravanti con discrete doti associative, "sgobbone" spalle alla porta e attivo nell'attaccare la profondità, oltre che istintivamente presente nelle situazione da one-touch in area di rigore, mancava come il pane. O meglio, mancava un centravanti che le contenesse tutte insieme. Non sono skill particolarmente specifiche per un 9, pur non essendo banale un giocatore così onnicomprensivo, anche senza essere al livello di un Vlahovic, un Lautaro o un Osimhen. Eppure mettere a disposizione di Italiano un attaccante così definito è parso un qualcosa di irrealizzabile in sede di mercato in questi due anni.



Belotti esultanza Fiorentina


In questo emerge anche la contraddizione Beltran, per necessità sempre più spesso schierato sottopunta, anche in ossequio alla sua naturale propensione a venire incontro piuttosto che ad attaccare la profondità. Non c'è da lamentarsi tanto del giocatore, che probabilmente non è un fenomeno ma è un buon giocatore "di sistema", seppur talvolta in difficoltà nel replicare efficacemente a Firenze quel lavoro da prima punta che metteva in pratica al River Plate, vuoi per il contesto di squadra differente, vuoi soprattutto per un livello delle difese (di qualità individuale e di organizzazione) ben più alto rispetto al campionato argentino. Però se metti sul piatto 25 milioni per un attaccante che ti si rivela un'alternativa di qualità (potenziale) per un ruolo già occupato, due domande me le farei.


3. Ikoné


Ma ragazzo mio, io ti solo una cosa chiedo: è mai possibile che debba arrivare febbraio 2024 per vederti fare una partita così? Dicci che ci siamo sbagliati, che questi due anni non sono esistiti, e spacca anche il Bologna. Per favore.



 

I tre punti del lunedì” sono una rubrica settimanale di SpaceViola, a cura di Federico Castiglioni. Se ti ha convinto o se invece preferisci offenderlo per quanto hai letto, puoi seguirlo o contattarlo qui. Oppure qui.


 


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