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Immagine del redattoreMichele Stianti

Il solito disco rotto Commisso


Nel Michipensiero di oggi parliamo dell'intervista rilasciata dal presidente della Fiorentina Rocco Commisso alla Gazzetta dello Sport qualche giorno fa, e della discutibile strategia di comunicazione.


Intanto la prima notizia è la rottura del silenzio da parte del presidente viola, che da dopo la finale di Atene non aveva rilasciato ulteriori dichiarazioni. La prima è stata sulla situazione economica di alcuni club italiani e di come abbiano potuto iscriversi al campionato e vincere trofei. Senza peli sulla lingua, il presidente, se non fosse per il fatto che queste parole sono già state pronunciate almeno in quattro occasioni precedenti. Niente di nuovo insomma.


Anche nelle altre dichiarazioni è stato abbastanza un disco rotto, sia riguardo alla domanda sulla crescita della squadra ("abbiamo fatto tre finali in due anni") che sugli obiettivi stagionali ("fare meglio dell'anno prima"), e ovviamente sull'immancabile tema Franchi, che Commisso ha definito il suo più grande rimpianto.

Oltre a questo, secondo me, c'è da discutere sulle parole riguardanti il calciomercato. Partiamo dal tema Nico Gonzalez: il presidente ha detto che la Juventus è l'unica squadra che ha portato dei soldi, ma la mia domanda è, c'era così bisogno di vendere Gonzalez, o, vista anche la sua situazione contrattuale, la Fiorentina avrebbe potuto forzare la mano? Perché in tal caso inizierebbero a vacillare tutti i vari rumors che dicevano che Nico volesse andare alla Juve ad ogni costo.

Commisso ha anche dichiarato che il mercato è stato ambizioso e che sono arrivati undici giocatori, esperti e su una base già costruita. E qui ho da fare due contestazioni. La prima è che in realtà non c'è nessuna base già costruita, né dal punto di vista degli interpreti (quasi tutti i giocatori chiave dello scorso triennio sono stati venduti o liberati a zero), né tantomeno del gioco. Palladino sta avendo delle difficoltà a cambiare meccanismi e mentalità alla sua squadra, soprattutto in fase difensiva. L'altra contestazione è sul mercato "ambizioso". Per quanto mi riguarda, vendere tutti i propri migliori giocatori non è un segno di ambizione, e nemmeno chiudere il mercato con una difesa e un centrocampo da parte destra della classifica.


Concludo come ho iniziato: il solo fatto che il Presidente sia ricomparso dopo un'estate di assenza è sicuramente un buon segno, ma l'intervista alla Gazzetta Dello Sport è stata un mix tra diverse contraddizioni e il solito disco rotto Commisso.

Foto X, @acffiorentina
 

Questo era il Michipensiero di metà settimana, disponibile ogni mercoledì sul nostro sito. L'articolo è a cura di Michele Stianti. Fateci sapere la vostra opinione nei commenti!

 

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