Alle ore 22:45 circa di una domenica sera di inizio autunno, potrebbe essere nata la nuova Fiorentina di Raffaele Palladino. Potrebbe essere iniziata ufficialmente una “nuova era”, potrebbe aver preso forma, la vera Fiorentina di questa stagione. Sicuramente è ancora troppo presto per trarre conclusioni definitive, quindi rimaniamo sull'eventuale, ma una sontuosa prestazione contro un Milan in grande forma, potrebbe aver cambiato la direzione di un vento che, nelle settimane precedenti, soffiava con forza verso una direzione del tutto sbagliata.
Una squadra completamente rinnovata: nella formazione titolare di domenica solo Dodò, Ranieri e Comuzzo facevano parte della rosa della scorsa stagione. Un centrocampo rivoluzionato, così come l’attacco. Giocatori che dovevano e dovranno continuare a conoscersi, intese da trovare, movimenti da comprendere, giocate da studiare e migliorare. Dettagli che, come sappiamo, possono rivelarsi fondamentali. Proprio per questo, ci vorranno ancora tanta pazienza e tempo. Quel tempo, però, che sembrava scorrere inesorabilmente per Raffaele Palladino, tra i tanti dubbi dei tifosi viola e qualche critica per una squadra che faticava a trovare soluzioni e mostrava un gioco privo di idee, che tardava ad arrivare.
Il tempo scorreva, scandendo le ore in cui non sembrava che qualcosa potesse cambiare. La fatica nel superare il turno di Conference contro una squadra alla portata, la difficoltà nel trovare nuove soluzioni, i deludenti pareggi contro Monza e Venezia. Un secondo tempo contro la Lazio che aveva fatto ben sperare ma che allo stesso tempo veniva dimenticato troppo in fretta, durante una domenica pomeriggio a Empoli, nella quale il pareggio nel derby, aveva riportato la squadra su binari leggermente sconnessi. Poi l’esordio in Conference: una vittoria importante per iniziare il cammino europeo, ma una vittoria che non aveva ancora convinto pienamente e non aveva dissolto i dubbi, né fatto ricredere gli scettici.
Ad allontanare ogni incertezza è arrivata la grande prova di domenica contro il Milan, una partita che poteva valere molto e ha significato tanto. Una gara che poteva assumere un sapore amaro e che, invece, ha preso un gusto diverso, quasi magico, in una notte speciale. Una partita interpretata in maniera perfetta dal punto di vista tattico, dell’atteggiamento, della capacità di reagire e del desiderio di portare a casa tre punti fondamentali, contro un Milan reduce da un periodo molto positivo.
Ora che la nuova Fiorentina di Raffaele Palladino, sembra aver intrapreso il giusto cammino e delineato la corretta strada, il cielo sopra Firenze appare finalmente più limpido. Un cielo che, dopo un periodo un po’ cupo, in una serata di inizio autunno, è tornato a tingersi di sfumature dal colore viola.
(Immagine X, profilo @acffiorentina)
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