Una vittoria ancora più convincente di quella contro il Milan, perché arrivata contro un Lecce che aveva voglia di riscatto dopo una serie di risultati negativi e ancora a caccia di punti salvezza. Una trasferta che lo scorso anno ha regalato momenti di follie nel finale ma che in questa stagione ha rimesso le cose in chiaro con quella che è a tutti gli effetti una vendetta proprio di quel 3-2.
Ma andiamo con ordine. Cataldi per tanti (me compreso) non è stato l'acquisto più emozionante di questa sessione di mercato, ma c'è da dire che a Palladino piace eccome e in questo schema di gioco sta trovando continuità di rendimento: la doppietta di ieri è l'immagine migliore del suo repertorio, con un tiro da fuori e una punizione d'autore. Colpani finalmente si è sbloccato e con gli sfortunati Gudmundsson e Kean, usciti infortunati (forse per l'islandese la questione andrà più per le lunghe), sarà un'occasione per l'ex Monza di responsabilizzarsi settimana prossima contro la Roma.
C'è poi la difesa a 4, primo punto di svolta di una squadra che a 3 non riusciva a trovarsi e andava in perenne difficoltà, con un centrocampo scollato e disunito. Ora sembra esserci più coesione, Palladino ha capito dove andare ad intervenire, e lo ha fatto anche con scelte impopolari come quelle di Cataldi e Bove (soprattutto considerando il ruolo atipico nel quale gioca, ovvero quasi da esterno).
E finalmente si sta iniziando a vedere quella verticalità, che lo stesso Adli (seppur ieri non brillantissimo) sa dare a centrocampo, giocando tra le linee e imbucando per le corse degli esterni. Gosens è un po' più limitato, ma fa la sua figura, e Dodò sembra non patire troppo nè la difesa a 4 nè quella a 3 agendo come esterno a tutto campo.
Menzione d'onore per Beltran, entrato con una voglia che era decisamente mancata in Conference. Un giocatore che per la Fiorentina ha costituito un investimento importante e che dunque non può essere relegato a semplice riserva della riserva. Ieri ha avuto modo di entrare in un momento delicato, quasi a freddo, e ciò che importa (più che il gol del 5-0) è la cattiveria sul recupero palla da cui è nato il 2-0 di Colpani. Sono dettagli che fanno la differenza.
Ora ci sarà un bel filotto di partite, con la Conference di mezzo, e da qui alla sosta ci sarà modo di capire cosa vorrà davvero fare questa Fiorentina di Palladino che vuole confermare le ottime sensazioni viste nelle ultime uscite.
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