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Immagine del redattoreGiulio Vitali

Pradé: "Scelto Palladino per ambizione, priorità centravanti, Nico rimane". Sullo stadio...



La stagione della Fiorentina è finita ed è tempo di tracciare bilanci e pensare al futuro. Oggi pomeriggio al Viola Park si è tenuta la conferenza stampa di fine stagione della dirigenza viola rappresentata dal direttore generale Alessandro Ferrari e il direttore sportivo Daniele Pradé.


Ha preso subito la parola Pradé, ringraziando Adriano Galliani per la collaborazione e facendo entrare Raffaele Palladino e ufficializzandolo come nuovo allenatore della Fiorentina.


Sulle voci della cessione ha detto Ferrari: "Rocco ha detto più volte che è felicissimo di essere qua ed è contento di aver scelto Firenze, ha dedicato tempo, salute e amore verso questa società. Non c'è niente in questo momento che possa allontanarlo da Firenze e dalla Fiorentina".


Sulla scelta di Palladino è intervenuto Pradé: "Avevamo la scelta di un figlio come Alberto Aquilani che è cresciuto con noi e che conoscevamo benissimo. In questo momento però Raffaele è quello che ci serviva: l'ambizione. Ha il fuoco dentro, e questo è quello che volevamo. Ha lo stesso fuoco, ardore e ambizione che abbiamo noi. Ci vorrà tempo per assorbire questa delusione, ma questo è il modo per ripartire".


Sul mercato della prossima estate: "Ringrazio e saluto Nicolas Burdisso che ha lavorato al nostro fianco per tre anni ed è stato importantissimo per me e per noi. Capisco le sue motivazioni di crescita per vedere e conoscere altre soluzioni. Abbiamo già le nostre idee chiare sul mercato, con mister Palladino condivideremo ogni scelta di chi potrà andare in rosa. Le nostre ambizioni è migliorarci, nessuno di noi è contento dell'ottavo posto. Abbiamo lasciato tanti punti per strada, con Empoli, Lecce, Sassuolo. La delusione ce l'ha portata una sconfitta della coppa, ma ciò non giustifica ciò che abbiamo lasciato per strada". Ha aggiunto su Bonaventura, Castrovilli e Kouame: "Decideremo insieme. Su Kouame dico che abbiamo esercitato l'opzione e quindi è un calciatore della Fiorentina".


A proposito di eventuali decisioni di mercato già sviluppate con Palladino: "Fino a venerdì speravamo di tenere Italiano e non avevamo parlato con altri allenatori. Ora Raffaele si fermerà qua e ne parleremo in maniera più approfondita".


Una priorità sul calciomercato è stata individuata: "Cerchiamo un grande centravanti, uno dei miei errori principali è stato non sostituire Vlahovic in maniera adeguata. Però voglio dire che tutti quelli che sono venuti dopo, hanno fatto il loro dovere. Però uno dei nostri primi obiettivi di quest'estate sarà trovare un attaccante forte".


Sul programma da attuare per crescere ha parlato Pradé: "Dobbiamo guardare il fair play finanziario, per noi molto restrittivo. Perché per le società di prima fascia è molto più semplice, potremmo stare un'ora a parlarne. Alzare l'asticella non è facile perché davanti hai dei carri armati, però noi siamo solidi. In Italia qualcosa sta cambiando: pensare che oggi ci sono squadra competitive come Fiorentina, Bologna e Atalanta lo conferma. Noi abbiamo mantenuto una grande identità, ogni partita che abbiamo fatto l'abbiamo approcciata per vincerla. Cercheremo di sbagliare il meno possibile".


Sulla posizione di Nico Gonzalez: "Al 99% è incedibile, Nico sta bene così e l'ha ribadito a Bergamo. Però nel calcio mai dire mai".


Sul lavoro da svolgere nella prossima estate: "Avevamo dei prestiti che non abbiamo più. E delle situazioni dove siamo obbligati a operare. Sotto l'aspetto numerico non è difficilissimo per noi lavorare, dobbiamo capire quali saranno i migliori giocatori fra quelli che abbiamo individuato da inserire nel progetto di Palladino. Che abbiamo scelto per la sua predisposizione ad attaccare l'avversario".


Ancora sulla scelta di Palladino: "L'identità ce l'ha trasmessa immediatamente, come avete visto ha delle idee ben precise e chiare. Noi vogliamo ripartire da quelle. Come avevamo fatto con Italiano, infatti oggi la Fiorentina è una squadra riconoscibile ovunque".


Sul mercato di gennaio: "Quello invernale è un mercato complicato, chi ha i giocatori forti se li tiene: noi ne abbiamo puntato uno, è stata una trattativa lunga e l'accordo economico era quasi in dirittura in attivo ma poi è saltata. Si tratta di Gudmundsson. Comprare giocatori a gennaio, poi, devo dire che non fa così tanta differenza. E comunque sono arrivati due uomini oltre che calciatori, e li ringrazio. Oltre a Gudmundsson, ci piaceva anche Zaccagni ma diventava impossibile anche solo intavolare fin da subito una trattativa".


Sul futuro di Amrabat: "Non abbiamo ancora una risposta dallo United. Io lo terrei volentieri un giocatore così ma non mi sembra quello che ha in testa Sofyan, con il quale c'è un bel rapporto, siamo andati spesso a Manchester. Ma mi sembra che voglia rimanere in Inghilterra ora che è andato in Premier".


Sugli sviluppi di Castrovilli: "Ho sentito stamani il suo agente, ci incontreremo nei prossimi giorni per capire quali margini di permanenza ci siano. Ha avuto un ottimo recupero e siamo molto contenti di lui e del suo rientro. Valuteremo quanto sia più adeguato per tutti".


Sulle prospettive di mercato per la prossima estate: "Dobbiamo anche avere delle idee vere. Soprattutto per il centravanti non sarà facile. Perché la punta forte aspetta, prima, il mercato dei top club. E noi sia per forza economica, sia per status non abbiamo la forza per prendere quella fascia. Per questo servono le idee forti. Logicamente inoltre dobbiamo stare attento al sistema finanziario, non possiamo chiedere ogni anno soldi al presidente. Se però c'è una situazione importante, abbiamo l'ok di aggredirla".


Pradé ha di fatto confermato l'innesto di Roberto Goretti come direttore tecnico: "Lo ufficializzeremo a giorni". Poi ha dichiarato sul progetto della squadra under 23: "Quando Barone è scomparso avrebbe dovuto incontrare in quei giorni Commisso. Il primo punto in lista era proprio la squadra U23, che è un impegno grande. Dopo quello che è successo non c'è stato neanche il pensiero di portarla avanti, richiederebbe risorse e tempo, andando ad affrontare grandi squadre".


Il direttore generale ha detto qualcosa a proposito dello stadio: "Chiederemo al comune di Firenze di non cominciare i lavori per lo Stadio Artemio Franchi, sarebbe troppo difficile e complesso cominciare senza avere ancora tutta la copertura a livello di costi e non sapendo quali saranno i tempi. Il tema è estremamente delicato e non è di natura politica, ma strutturale. Non riguarda solo il sindaco. È diventato un monumento, e cercheremo in tutti i modi di garantire che se i lavori inizieranno, verranno anche completati. Non vogliamo festeggiare il centenario nel 2026 con le gru ancora attive sullo stadio. Chiediamo una presa di coscienza, considerando che ci sono molti casi di cantieri rimasti incompiuti“.

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