Il giorno dopo è sempre quello dei rimpianti, delle riflessioni, è il giorno in cui capisci, recepisci e realizzi tutto ciò che è successo. Soprattutto in un giorno di festa, dove tutto si ferma, dove i momenti di riflessione, i commenti e le critiche diventano protagonisti tra le tavole e le tante rimpatriate con amici e famiglie. Momenti nei quali si cerca di capire cosa non è andato e dove si poteva fare di più, momenti nei quali si parlerà del rimpianto di essere stati a una passo dalla finale di Roma, il rimpianto di quello sfortunato tocco di Mandragora che ha indirizzato la palla verso il primo gol di Koopmeiners.
Il rimpianto del rigore non dato su Nico Gonzalez, del cartellino rosso a Milenkovic, il rimpianto di essere quasi riusciti nell’impresa, dopo l’espulsione, di pareggiare la partita e portarla ai tempi supplementari. Il rimpianto di non essere riusciti nella gara di andata a rendere il punteggio più ampio, cosa che sicuramente avrebbe cambiato la gara di ritorno, il rimpianto di essere stati a tanto così da un’altra finale importante, rimpianti però che da domani dovranno lasciar spazio alle nuove speranze, soprattutto in Europa, dove sta per arrivare la doppia sfida con il Brugge, un’altra semifinale. Sarà un’altra sfida decisiva, per evitare di avere altri rimpianti e continuare a inseguire quel sogno di portare finalmente a casa un trofeo.
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