Partita dal sapore amaro in quel di Torino, dove a regnare è l'incertezza e la paura. Con Italiano che propone la stessa formazione per due turni consecutivi (e già questa è una novità) c'è anche da registrare una sorta di 4-4-1-1 con Beltran ancora una volta trequartista. Della serie, squadra che vince non si cambia, così come l'assetto, visto che anche contro la Lazio gli 11 titolari erano scesi in campo nelle stesse identiche posizioni. Quel che è cambiato però è stato il risultato, oltre all'atteggiamento.
Il primo tempo ha visto un Torino più in palla, come accade di solito alla squadra di Juric, e soltanto il fallo di Zapata su Milenkovic ha annullato il vantaggio dei padroni di casa. Poi pian piano è venuta fuori la Fiorentina, anche se in modo poco convinto e assolutamente non sufficiente. La svolta della partita è avvenuta soltanto a fine primo tempo, con l'espulsione di Ricci. Un arbitraggio discutibile e una scelta altrettanto discutibile del direttore di gara, poco da dire. Sta di fatto che, così come a Sassuolo, quando venne annullato il gol del 2-0 dei neroverdi, i viola non hanno sfruttato l'occasione.
Nella ripresa ci si aspettava decisamente di più, soprattutto dal centrocampo. Italiano toglie saggiamente Beltran e Arthur, già ammoniti e a rischio cartellino rosso in una partita già nervosa di suo, ed inserisce Barak e Maxime Lopez. Proprio loro due erano chiamati a fare meglio, a verticalizzare di più o a cercare più la porta. I risultati però sono stati differenti rispetto alle aspettative. E su quest'ultimo punto vorrei ribadire quanto, a parer mio, Italiano abbia fatto le scelte giuste con le sostituzioni. Ciò che contesto al mister? Paradossalmente questa volta sembrava che avesse paura di vincere, e con il Toro in 10 il rammarico di non aver portato a casa i 3 punti è ancora più grande. Premesso che poi non so quanto sarebbero stati meritati, ma intanto portiamoli a casa...
(Foto Instagram, @acffiorentina
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